Di Paolo Maccallini

In tabella propongo una rassegna delle principali proteine di superficie di Borrelia burgdorferi sl note per indurre una risposta anticorpale negli esseri umani (proteine immunogeniche, come si dice). Per ciascuna di esse è riportato il peso in kDa (1Da=1/12 della massa del C-12), la sigla identificativa e una breve descrizione. Sulla destra si ha la sensibilità degli anticorpi IgM e IgG contro ciascuna di queste proteine, in vari stadi della malattia di Lyme.

Risposta immunitaria
Tabella.  Le principali proteine immunogeniche di Borrelia burgdorferi sl sono riportate in ordine crescente di peso. In grigio i dati relativi alla popolazione del Nord Amercica, gli altri dati sono sulla popolazione europea. Si noti la persistenza della risposta in IgM alla OspC nella fase tardiva della malattia.

 I dati per BmpA, BmpB e BmpD sono presi da (Bryksin AV et al, 2005). I dati per OspA e OspB sono presi da (Akin E et al. 1999)  (per la fase EM) e da (Chandra A et al 2011) (per la fase tardiva). Gli altri dati sono tatti da (Aguero-Rosenfeld ME et al 2005). I valori evidenziati in grigio sono relativi alla popolazione del Nord America, gli altri competono alla popolazione europea.

Parete 3
Figura. Parete cellulare di Borrelia burgdorferi sl. Da Medical Biology, di Milton S e Baron S (1996), con modifiche. Disegno di Paolo Maccallini.

Nella figura ho rappresentato schematicamente la parete cellulare di B. burgdorferi. Si può apprezzare la collocazione delle proteine di superficie nel doppio strato fosfolipidico della membrana esterna (Milton, S; Kwang-Shin, K. Medical Microbiology, 1996). Ho inoltre riportato le principali misure degli elementi anatomici salienti. Si noti la collocazione dello strato peptidoglicano, fra i due doppi strati fosfolipidici. Lo strato peptidoglicano ha una importante funzione di sostegno meccanico della parete cellulare e la sua sintesi è ostacolata dagli antibiotici del gruppo dei betalattamici.


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7 thoughts on “Proteine immunogeniche di B. burgdorferi

  1. Buongiorno, ho appena rifatto, per la seconda volta, il test per la malattia di Lyme (il morso risale a 8 anni fa … 15 gg. Dopo ho avuto un’inspiegabile febbre alta per 3 settimane con lieve rialzo dei valori epatici Ggt .. mai rientrati nella norma). Entrambe le volte son risultata positiva solo a IgM e mai a IgG, westernblot positivo per Osp C (4 ceppi: Afzelii, sensu strictu, garini e spielmani). Ho la malattia oppure è un falso positivo? … ho parecchi, se non tutti, dei sintomi descritti anche se non così forti come descritti da alcune persone (finora erano quasi sempre sopportabili, tranne la stanchezza che mi limita enormemente, l’insonnia di certi periodi e il mal di testa che però ho da quando sono bambina quindi non so stabilire se dovuto ad un eventuale Lyme). Attendo con fiducia una risposta.

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    1. Secondo i criteri europei la presenza di IgM per Osp C è sufficiente a definire positivo il western blot. Però la presenza di solo questa banda in IgM, dopo anni dal morso, farebbe pensare ad un falso positivo. Quindi la conclusione è che non sembra possibile dare una risposta certa in questo caso e non è ovvio quale sia il passo da intraprendere. Furono fatte delle cure all’epoca? Che stagione era?

      I criteri per la interpretazione del westernblot europeo sono riportati qui (tabella 1):

      https://paolomaccallini.com/2017/04/24/western-blot-per-malattia-di-lyme/

      Alcune possibili cause per una IgM positiva per OspC sono riportate qui (penultima riga della tabella):

      https://paolomaccallini.com/2018/07/27/false-positive-igm-tests-in-infectious-and-autoimmune-diseases/

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