In questa playlist ho raccolto in ordine cronologico gli interventi presentati durante una conferenza sulla malattia di Lyme, tenutasi ad ottobre presso la Icahn School of Medicine at Mount Sinai (New York), e passata largamente inosservata.
E’ stata una conferenza notevole, in cui si sono poste le basi per l’utilizzo di strumenti come la metabolomica, la proteomica e la genomica nella Lyme cronica. Questo tipo di approccio, basato sull’uso di centinaia o migliaia di dati misurati contemporaneamente in ciascun paziente è ora in pieno sviluppo nella ME/CFS e inizia a farsi strada nella Lyme. A testimoniare questo passaggio, la presenza del dr. Andreas Kogelnik, medico e bioingegnere presso l’Open medicine Institute, che è recentemente passato ad occuparsi di Lyme, e proviene dallo ricerca sulla ME/CFS.
Oltre che di promesse di una nuova e più profonda comprensione di questa patologia, si è parlato anche di terapie. Sono rimasto profondamente colpito, in particolare, dalla relazione sul disulfiram fatta da Kim Lewis, uno dei maggiori esperti di persistenza batterica viventi, da quello che mi risulta. Ho discusso l’uso del disulfiram nella Lyme cronica in questo post. Kim Lewis ha suggerito apertamente l’uso di questo farmaco, al posto delle terapie tradizionali, anche nella fase iniziale della malattia, oltre che, soprattutto, nelle forme croniche. Bisogna dire che non ci sono per ora dati sull’uso del disulfiram nella malattia di Lyme, e quello che è stato pubblicato riguarda solo la sua efficacia in vitro contro i fenotipi di Borrelia a metabolismo ridotto (forme persistenti). Tuttavia è possibile che Kim Lewis, che sta lavorando in questo momento su questo argomento, sia a conoscenza di dati non ancora pubblicati, che lo abbiano spinto a sbilanciarsi in questo modo.