Introduzione
Questo post è la continuazione di un precedente articolo in cui ho riportato i risultati di un gruppo di ricerca della John Hopkins University, il quale sta lavorando su nuovi possibili approcci terapeutici per l’infezione da B. burgdorferi. Nel precedente articolo ho discusso i 27 farmaci con attività antibiotica migliore rispetto a quella della amoxicillina e della doxiciclina sulle forme persistenti. In questo articolo discuto ulteriori farmaci proposti dallo stesso gruppo di ricerca, con particolare riguardo per la artemisinina.
I migliori 52
Dopo la proposta di 27 farmaci attivi contro le forme persistenti (migliori di doxiciclina e amoxicillina) (Feng J et al. 2014), il gruppo della John Hopkins ha proposto ulteriori 52 farmaci con gli stessi requisiti (figura 1) (Feng J et al. 2015.a). I farmaci in figura sono stati somministrati per 7 giorni a una coltura batterica stazionaria (vecchia di 7 giorni). Quindi sono state contate le cellule residue (a destra nella figura). In nero ho indicato i farmaci peggiori – presi come riferimento – ovvero la doxiciclina e l’amoxicillina, i quali lasciano in vita 3/4 circa dei batteri. In rosso ho indicato i farmaci migliori, quelli che uccidono cioè almeno metà dei batteri. Tra questi troviamo il vecchio antifungineo fluconazolo, l’antichissimo antimalarico artemisinina (uno dei farmaci più antichi della storia) e anche un antidepressivo, l’indatralina.
Figura 2. In rosso i migliori farmaci anti-persistenti, in nero i peggiori. Da (Feng J et al. 2015.a), con modifiche.
Artemisinina efficace contro i corpi rotondi
Nel precedente paragrafo abbiamo visto che l’antimalarico artemisinina è più attivo della amoxicillina e della doxiciclina contro le forme persistenti di B. burgdorferi. Tra le forme persistenti che si rinvengono nelle colture di questa spirocheta, un tipo è costituito dai cosiddetti corpi rotondi, i quali diventano tanto più numerosi quanto più vecchia è la coltura (Feng J et al. 2014). I corpi rotondi possono essere anche indotti (in vitro) dagli antibiotici stessi, sono caratterizzati da un metabolismo ridotto, e possono convertirsi in spirochete una volta che l’antibiotico è stato rimosso (Murgia R et Cinco M 2004). Il gruppo della John Hopkins ha indotto corpi rotondi in colture di 5 giorni (tarda fase di crescita) attraverso l’aggiunta di amoxicillina. Ha poi usato queste popolazioni persistenti per testare l’efficacia di diversi farmaci e combinazioni di farmaci, tra cui l’artemisinina (figura 2) (Feng J et al. 2016). In questo esperimento la coltura batterica è esposta al farmaco per 7 giorni. Come si vede il metronidazolo non è più efficace del ceftriaxone contro i corpi rotondi, e l’amoxicillina, la doxiciclina e la azitromicina sono i farmaci con il minor effetto. L’artemisinina è invece tra le sostanze più efficaci contro i corpi rotondi, subito dopo la daptomicina.
Figura 3. In rosso i migliori farmaci anti-corpi rotondi. Da (Feng J et al. 2016), con modifiche.
Artemisinina poco efficace contro i batteri non persistenti
Nello stesso studio è stato possibile dimostrare che artemisinina – nonostante la sua ottima attività contro i corpi rotondi – non è attiva contro i fenotipi più metabolicamente attivi di B. burgdorferi (Feng J et al. 2016). Questo significa che non è un buon candidato per una monoterapia: deve venire combinata con altri farmaci, soprattutto con farmaci che siano attivi contro le borrelie in mitosi.
Artemisinina in terapia combinata
Gli autori hanno allora studiato varie combinazioni di artemisinina con altri farmaci (combinazioni di 2 o 3 farmaci), valutandone l’efficacia su colture di 10 giorni, che sappiamo essere costituite per il 20% da spirochete, per il 16% da corpi rotondi e per il 64% da microcolonie (biofilm) (Feng et al 2015.b). Ebbene, una delle combinazioni di maggiore efficacia – tra quelle basate su farmaci di facile reperibilità e uso – è quella che unisce cefoperazone, doxiciclina, artemisinina (vedi figura 4) (Feng J et al. 2016). Si vede che la artemisinina da sola lascia sopravvivere solo il 28% dei batteri, e la sua efficacia migliora se la si combina con il cefoperazone, oppure con cefoperazone e doxiciclina insieme. Da notare che la combinazione artemisinina/doxiciclina/cefoperazone è altrettanto valida della combinazione daptomicina/doxiciclina/cefoperazone descritta in uno studio precedente (Feng et al 2015.b).
Figura 4. Dox = doxiciclina, CefP = cefoperazone, DAP = daptomicina, Art = artemisinina, Scp = sulfaclopridzina, Ntf = nitrofurantoina. Le percentuali indicano i batteri residui dopo esposizione al farmaco (o combinazione di farmaci). Esposizione di 7 giorni.
Farmacocinetica della artemisinina e dosaggi
L’artemisinina (la cui molecola è rappresentata in figura 5) è una molecola estratta dalla pianta Artemisia annua, nota per essere un efficace antimalarico (uccide il Plasmodium falcipaurum, l’agente eziologico della malaria). La terapia per la malaria prevede la somministrazione di due dosi da 250 mg di artemisinina al giorno per 5 giorni (Ashton M et al. 1997). L’emivita della artemisinina è di circa 2.5 ore e la molecola sembra superare la barriera emato-encefalica (Ashton M et al. 1997), (Medhi B et al 2009). Nei soggetti trattati con artemisinina a dosaggio costante, la disponibilità nel sangue diminuisce rapidamente nei primi 7 giorni (Ashton M et al. 1997). Questo fenomeno depone probabilmenete a sfavore di un trattamento di lungo periodo con questo farmaco. Non è chiaro se la posologia usata nella malaria possa essere applicata anche al trattamento della malattia di Lyme.
Figura 5. La molecola della artemisinina. Si noti il legamo O-O che attraversa l’anello in alto a sinistra. A questo legame si devono alcune delle proprietà della molecola. E’ possibile che gli infusi di artemisia annua distruggano questo debole legame, rendendo la molecola inattiva.
Conclusione
L’artemisinina si dimostra efficace contro i corpi rotondi e contro le forme persistenti in generale, ma è molto meno efficace nei confronti delle borrelie in crescita rapida. Questo suggerisce che debba essere usata in combinazione con un farmaco attivo nella fase di crescita (come una cefalosporina o un betalattamico). La combinazione artemisinina/doxiciclina/cefoperazone è altrettanto valida della combinazione daptomicina/doxiciclina/cefoperazone ritenuta finora la soluzione migliore contro ogni forma di Borrelia (dalle forme spirochetiche, ai corpi rotondi, alle microcolonie). Nel trattamento della malaria la terapia ha una durata di 5 giorni e i dosaggi sono di 500 mg/die.
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