Intervista a Brian Fallon

Brian Fallon, Columbia University. In questa intervista si parla delle frontiere della ricerca sulla Lyme.

Sul versante dei test, si parla di test di stimolazione linfocitaria, sia utilizzando le cellule T che utilizzando i macrofagi. Questi test sono in fase di sviluppo e quelli già venduti ai pazienti (in Germania ad esempio) non sono in realtà al momento utilizzabili.

Fallon

Sul lato dei sintomi cronici: le cause ipotizzate sono persistenza della infezione, alterazioni immunitarie, modifiche nell’encefalo, coinfezioni non identificate (e quindi non trattate).

Fallon enfatizza il fatto che la persistenza della infezione non è da considerare la sola causa dei sintomi cronici. Da quello che sento ogni giorno, i pazienti sono dogmatici su questo punto: i sintomi cronici sono il prodotto di una infezione cronica. Può anche essere, in alcuni casi, ma per ora non si sa e tutti i tentativi di cura dei sintomi cronici sono risultati fallimentari: non ci sono farmaci approvati per questi pazienti. I medici spesso sono dogmatici, perché il dogma richiede il minimo sforzo cognitivo; i pazienti non dovrebbero fare lo stesso errore.

In generale io sono d’accordo con quello che dice Fallon, perché è molto onesto. Del resto lui non ha nulla da vendere e il suo scopo è perseguire la verità, avendo anche un congiunto malato.


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One thought on “Intervista a Brian Fallon

  1. Il problema e` che abbiamo una nomenclatura unica e generica, “Lyme Disease”, per una malattia che può essere dieci altre malattie. Vedi caso dell’ “Autismo”, che comprende vari livelli e aspetti diversi uno dall’altro della malattia. L’altro problema e` che il Lyme e` trasmesso anche da altri vettori, non solo zecche. Ma supponendo che fosse trasmesso solo da zecche, il Lyme Disease e un complesso di varie patogeni erroneamente chiamate co-infezioni che invece potrebbero essere infezioni principali. E comunque essendo batteri gram-negative, o protozoa di genere opportunistico, (dove non esistono nemmeno parametri di identificazione in certi casi) tutto rende la diagnosi molto difficile. La scienza in questo campo e` molto indietro e si rifiuta di affermare l’ignoranza sul soggetto.

    Le vittime di queste diagnosi errate sono i pazienti… purtroppo.

    Continuando con i mie commenti……. Le direttive di diagnosi della CDC sono state stilate esattamente su questa base di “ignoranza” agli albori della malattia, in seguito modificate, anche falsificando i test [see Dearborn 1994]. Si e` sempre saputo della resistenza del genere Borrelia. Decine sono gli studi a disposizione (fatti dagli stessi autori sulle direttive diagnostiche del LD). Specificatamente sulla Borrelia siamo a conoscenza del fatto che non esiste antibiotico che possa eliminare questo patogeno. Siccome la CDC si deve coprire il culo per avere negato 30 anni di cure ai malati di Lyme, al momento, stanno cercando di trovare una via di uscita. Producendo una serie di studi e un nuovo test e, parole di Brian Fallon>>>>>{excerpt “we put in fifteen clinical cases, most of them that come directly from the New England Journal of Medicine or other major publications of fascinating cases of patients who have struggled with Lyme disease either in neurologic Lyme disease or arthritic Lyme disease or Lyme disease affecting the eye or Lyme disease affecting the heart”}>>>>>tutte cose che già sapevamo prima. Solo che adesso bisogna dimostrare che ci stiamo “impegnando” a trovare un test che soddisfa sia la politica di IDSA che quella di ILADS.
    Ogni test nuovo viene brevettato, e`esclusivo e sostituisce i precedenti. Ma i test servono soprattutto per FILTRARE i soggetti che non soddisfano le compagnie di assicurazioni e le richieste delle case farmaceutiche.

    L’ultima parte dell intervista con B. Fallon mi e` piaciuta perche` ha parlato di terapie alternative. Questa e` rincuorante, ma non troppo. Traduzione: la scienza non può fare molto rivolgetevi da un altra parte. Ho fatto questo dall’inizio. Ringrazio me stessa e la pessima stima che ho per coloro che indossano il camice bianco. Ho ancora molta strada da fare, ma non sono debilitata come altri miei conoscenti.

    Ripeto, le vittime sono i pazienti che si fidano troppo della genuinità` e onesta` della scienza o che sono costretti a spendere cifre molto alte in terapie sperimentali che non sempre hanno esito positivo.

    much love
    diana

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