Introduzione

In un articolo precedente (vedi qui) abbiamo discusso dei risultati sperimentali su colture di Borrelia, i quali suggeriscono che:

  1. aremisinina è più efficace di amoxicillina, ceftriaxone, metronidaxolo e doxiciclina contro le forme persistenti di Borrelia burgdorferi, siano esse microcolonie (biofilm) o corpi rotondi;
  2. artemisinina aumenta la sua efficacia in associazione con cefoperazone e doxiciclina;
  3. artemisinina da sola ha poca efficacia contro le forme non persistenti di Borrelia.

Nella ipotesi che questi dati in vitro possano essere considerati traducibili in vivo, ci si chiede con quale posologia possa essere somministrata artemisinina. In questo articolo riporto due possibili posologie e illustro anche la ipotetica utilità della artemisinina contro i principali virus erpetici e contro alcuni trematodi.

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Figura 1. Tre molecole con attività analoghe, usate indifferentemente come anti-malarici. La artemisinina – che si trova in natura nella pianta Artemisia annua – rappresenta il capostipite. Disegno di Paolo Maccallini.

La posologia di Paul Cheney

Il dr. Paul Cheney – un esperto USA di ME/CFS – suggerisce l’uso di artesunate (una molecola simile alla artemisinina, vedi figura 1) come farmaco antivirale nella ME/CFS. La posologia che lui suggerisce è la seguente: 50 mg/die di artesunate, 3 giorni alla settimana. Artesunate è disponibile on-line, con il nome di Hepasunate (Verrillo E, 2012). Se ammettiamo che una molecola di artesunate sia equivalente – in termini dia attività – a una molecola di artemsinina, e basandoci solo sul peso molecolare, si deduce con un rapido calcolo che la posologia equivalente in artemisinina è:

  • 40 mg/die, 3 giorni a settimana.

In alternativa si può assumere direttamente l’artesunate (questo è uno dei prodotti disponibili).

La posologia di Sarah Myhill

La dr.ssa Sarah Myhill è una esperta inglese di ME/CFS, co-autrice di una serie di tre studi sul metabolismo energetico dei neutrofili estratti dal sangue periferico di pazienti (vedi qui). Come Cheney, anche lei suggerisce l’uso di artemisinina o derivati, per il trattamento delle infezioni croniche nella ME/CFS. La sua posologia è di 100/200 mg di artesunate due volte al giorno, per la prima settimana; poi 100-200 mg al giorno, per giorni alterni. Poi scalare (vedi qui). Tradotto in termini di artemisinina – con lo stesso ragionamento seguito nel paragrafo precedente – abbiamo la seguente posologia:

  • 70-140 mg due volte al giorno per la prima settimana; poi 70-140 mg una volta al giorno, a giorni alterini; poi scalare ulteriormente il dosaggio.

La posologia di Myhill non è chiara sulla durata del trattamento, e su come scalare. Quella di Cheney, più blanda, sembra invece prevedere un trattamento a lungo termine.

Artesunate e EBV

Nel 2011 è stato possibile dimostrare che artesunate inibisce la replicazione litica del virus di Epstein-Barr (EBV) in un modello in vitro di infezione, che contemplava l’uso di colture di cellule epiteliali e di linfociti (il virus ha tropismo per entrambe le cellule). I ricercatori hanno potuto verificare che artesunate inibisce la sintesi delle proteine virali. Questo vuol dire che il farmaco blocca la fase litica sul nascere (Auerochs S et al. 2011). Che io sappia, non esistono studi sugli esseri umani, quindi questi dati sono preliminari.

Artesunate e HHV-6

Nel 2009, lo stesso gruppo di ricerca ha dimostrato l’attività anti-human herpes virus 6 (HHV6) dell’artesunate, in vitro. I ricercatori tedeschi hanno infettato cellule umane in coltura e le hanno poi esposte ad artesunate. Hanno rilevato che il farmaco inibisce la sintesi delle proteine virali e del suo genoma (Mildbradt, J et al. 2009). Anche in questo caso, che io sappia, non ci sono studi su esseri umani.

Artesunate e CMV

Nel 2011 gli stessi ricercatori, insieme a un gruppo di Portland (USA), hanno dimostrato che artesunate è efficace – in vitro – anche contro il citomegalovirus (CMV), un altro herpes virus umano. In questo caso è stato possibile dimostrare che l’attività anti-virale di artesunate è 10 volte superiore rispetto a quella di artemisinina. Inoltre si è visto che l’artesunate viene potenziato se combinato con l’antivirale maribavir (Chou S et al. 2011).

Artesunate e trematodi

I trematodi costituiscono una classe all’interno del Phylum dei plateliminti. Si tratta di invertebrati caratterizzati da corpi oblunghi, piatti o a sezione circolare. Le infezioni da trematodi sono di interesse per gli esseri umani, e sebbene siano più comuni in Africa, Medio Oriente, Asia e Sud America, sono teoricamente possibili in ogni parte del mondo. L’artemisinina e molecole analghe hanno dimostrato una attività – nel modello animale – contro diversi trematodi, tra cui Schistosoma japonicum, S. mansoni, Clonorchis sinensis (diffusa anche in Europa), Fascicola hepatica (presente in tutto il mondo) e Opisthorchis viverrini. Trial clinici condotti in Africa hanno dimostrato l’efficacia di artesunate e artemether contro la schistosomiasi (Keiser J et Utzinger J 2007).

Conclusione

Artemisina è efficace – in vitro – contro le forme persistenti di Borrelia (ma non contro le forme spirochetiche), artesunate è inoltre efficace in vitro contro EBV, HHV-6 e CMV. In vivo, artesunate e artemether sono efficaci contro la schistosomiasi. Nel modello animale l’artemisinina è efficace contro la Fascicola hepatica.

  • La posologia di artesunate nella ME/CFS (e nella Lyme) potrebbe essere di 50-200 mg/die tre giorni a settimana.
  • Per la artemisinina si potrebbe supporre una posologia di 40-140 mg/die tre giorni a settimana.

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